La resistenza al fuoco o ignifugicità è la capacità di un elemento di mantenere per un tempo prefissato alcuni parametri in presenza di condizioni di incendio e temperatura elevata.
I principali parametri per la valutazione della resistenza al fuoco sono:
la resistenza R: attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
l’ermeticità E: attitudine a non lasciar passare né produrre fiamme, vapori o gas caldi sul lato non esposto;
l’isolamento termico I: attitudine a ridurre la trasmissione del calore.
In accordo con la norma attuale EN 13501, esistono anche altri parametri come il livello di radiazione (simbolo W), la resistenza all’impatto (M), l’auto-chiusura dell’elemento costruttivo in caso di incendio (C) ed altre. Mentre alcune di esse, alla stregua di R, E, ed I, sono fondamentalmente delle misure di tempo per i quali il criterio viene mantenuto (fra queste ricade W), altre sono valutate in vario modo e non necessariamente indicando il tempo di resistenza.
La sigla REI deriva dalle parole francesi:
Resistance = R = resistenza
Entretenir = E = ermeticità
Isolement = I = isolamento
Specificamente le grandezze si combinano nel seguente modo:
con il simbolo REI (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo che conserva per un tempo determinato n la resistenza meccanica, la tenuta alle fiamme e ai gas caldi, l’isolamento termico;
con il simbolo RE (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo conserva per un tempo determinato n la resistenza meccanica e la tenuta alle fiamme e ai gas caldi;
con il simbolo R (seguito da un numero n) si identifica un elemento costruttivo conserva per un tempo determinato n la resistenza meccanica.
Il numero n indica la classe di resistenza al fuoco.
Le classi di resistenza al fuoco sono: 10, 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240 e 360, ed esprimono il tempo, in minuti primi, durante il quale la resistenza al fuoco deve essere garantita; l’arrotondamento del tempo cui avviene il fallimento dei criteri citati sopra (R, E, I e, quando valutata e sempre in alternativa ad I, W) si fa per difetto. Ad esempio, una parete di pannelli isolanti che mostri, durante un test di resistenza al fuoco, il fallimento del criterio isolamento al minuto 37, avrà I = 30. La combinazione dei fallimenti dei criteri citati sopra viene altresì arrotondata per difetto; nell’esempio citato prima, una parete che mostri E 65, I 37 e W 62 avrà classificazione E 60, EI 30, EW 60 (W non si valuta in contemporanea ad I ma sempre in alternativa).
Per la classificazione degli elementi non portanti il criterio R è automaticamente soddisfatto qualora siano soddisfatti i criteri E e I.
Per gli elementi portanti, la verifica di resistenza al fuoco viene eseguita controllando che la resistenza meccanica venga mantenuta per il tempo corrispondente alla classe di resistenza al fuoco della struttura con riferimento alla curva nominale d’incendio.
I certificati ottenuti secondo le vecchie normative sono validi 5 anni se ottenuti dopo il 1995 e mantengono la loro valenza solo in italia; attualmente, come da decreto ministeriale 16 febbraio 2007 i nuovi prodotti ed elementi da costruzione devono essere certificati secondo le regole che fanno capo alla norma EN 13501 e, più specificamente, alla EN 13501-1 per la reazione al fuoco e 13501-2 per la resistenza al fuoco.
Le norme di riferimento sono di vario carattere: per ogni nazione appartenente alla Comunità Europea il campo di applicabilità del risultato della EN 13501 è vario e non univoco.